Mi chiamo Ilaria Oliva e ho due vite: la prima è iniziata quando mi sono appassionata alla storia dell’arte e mi sono laureata al DAMS di Bologna, vecchia guardia, un mondo di creatività e follia mediato dalla mia attitudine all’approfondimento didattico, imprescindibile. L’arte contemporanea, in particolare, ha catturato la mia attenzione, da quando ho capito l’intrinseco collegamento tra la nascita della psicoanalisi e la svolta artistica di inizio ‘900.

La seconda svolta quando, scrivendo dei progetti artistici delle case vinicole per la sezione “Arte e Imprese” de “Il Giornale dell’Arte”, mi sono avvicinata al mondo del vino e ne sono rimasta folgorata.

Ho iniziato quindi un percorso formativo con la Fondazione Italiana Sommelier che mi ha visto prima scalare i tre livelli del corso per Sommelier, poi dedicarmi al Master BEM (Bibenda Executive Wine Master), e infine superare anche l’esame per diventare Relatore ufficiale della Fondazione stessa.

Non mi sono mai fermata, nemmeno quando la pandemia ha messo un freno alle nostre vite: ho continuato ad approfondire l’argomento con un corso dedicato al Marketing del vino, sempre nel grande abbraccio di Fondazione.